Nel caso in cui il campo K su cui si lavora abbia caratteristica zero, l'applicazione di Veronese ha una descrizione implicita:
φk : |
P n = P(V) |
→ |
P(Sym k (V)) |
[v] |
![]() |
[v k]. |
Se studiamo il duale V* invece di V, la varietà di Veronese immersa coincide con il proiettivizzato del sottoinsieme dello spazio Sym k (V)* formato da tutti i polinomi su V che sono potenze k-esime di forme lineari.
Supponiamo ora di avere un polinomio omogeneo
f(X0, ...,Xn)
di grado
k
.
Allora è chiaro che chiedersi se
f
si possa scrivere come somma di
s
k-esime potenze di forme lineari
L0, ..., Ls
equivale a chiedersi se
f
appartiene alla varietà delle
s
-secanti di
Vk, n+1
.