Dalla campagna d'Italia alla prima riunione degli scienziati italiani


Quando l'Armata d'Italia del generale Bonaparte varcò le Alpi nella primavera del 1796, molti matematici, tra cui Gregorio Fontana, Lorenzo Mascheroni e Vincenzo Brunacci, aderirono con entusiasmo al nuovo ordine. Molti matematici parteciparono attivamente alle istituzioni repubblicane, sia entrando a far parte dell'Istituto Nazionale, fondato il 17 agosto 1802 a imitazione dell'analogo Institut francese, sia direttamente negli organi amministrativi e politici.

Alla fine del Settecento, la matematica italiana si stava risollevando dalla situazione di marginalità di quasi un secolo, e stava riavvicinandosi alle nazioni più progredite. La restaurazione seguita alla disgregazione degli eserciti napoleonici causò l'emigrazione di un importante gruppo di scienziati, tra cui Ottaviano Fabrizio Mossotti e Guglielmo Libri, che rallentò sensibilmente il processo di crescita scientifica, ma preparò il terreno per una rinnovata crescita quando le mutate condizioni politiche lo avrebbero permesso.


 pannelli della sezione: I, II, III   sezione successiva sezione precedente   indice