Nel trentennio che precede l'unità d'Italia, un argine alle chiusure localistiche venne dai Congressi degli scienziati, che si tennero con periodicità annuale dal 1839 al 1848. I congressi, a cui parteciparono non solo scienziati italiani, ma anche importanti rappresentanti della scienza europea, tra cui i matematici Babbage e Jacobi, furono un'occasione per mantenere aperto il dialogo internazionale.
Il biennio 1848-49 è segnato da un forte impegno patriottico degli scienziati. Ottaviano Fabrizio Mossotti comandò nella battaglia di Curtatone e Montanara (29 maggio 1848), alla quale parteciparono i suoi allievi Riccardo Felici ed Enrico Betti, Francesco Brioschi prese parte alle Cinque Giornate di Milano, Luigi Cremona alla difesa della Repubblica di Venezia, Silvestro Gherardi fu deputato e sottosegretario all'Istruzione Pubblica della Repubblica Romana (1849). Parteciparono ai moti rivoluzionari nelle loro città, e lo pagarono con l'esilio o con la perdita dell'impiego pubblico, Angelo Genocchi a Piacenza, Gilberto Govi a Mantova, Giuseppe Battaglini a Napoli, Carlo Conti a Padova.