La guerra fascista, la Resistenza, la Repubblica


L'impreparazione militare italiana nella seconda guerra mondiale riguardò anche l'apporto degli scienziati allo sforzo bellico del paese. Durante la prima guerra mondiale Picone aveva ricalcolato le tavole di tiro, e Volterra si era occupato di guerra aerea; dopo la vittoria Tricomi incontrò i generali Diaz e Badoglio per promuovere collaborazioni tra scienziati e militari. Prima della guerra l'Istituto per le applicazioni del Calcolo aveva compilato degli "abachi" per i tiri dagli aerei.

Il fascismo segnò il trionfo del mostrare sul fare, e non si pensò nemmeno a coinvolgere scienziati "puri" nei programmi militari, come avveniva negli Stati Uniti e in Inghilterra, dove matematici come John Von Neumann, Richard Courant, Garrett Birkhoff e Alan Turing diedero contributi decisivi allo sforzo bellico.

Con la disfatta militare e l'arrivo degli anglo-americani si pose il problema di una scelta di campo. Jacopo Barsotti passò le linee e combatté contro i tedeschi, Mario Fiorentini fu uno dei protagonisti dei Gap romani con Giulio Cortini e proseguì poi l'attività antifascista, paracadutato nei territori controllati dai tedeschi. Carlo Pucci partecipò come volontario alla battaglia del Senio (tra Ferrara e Ravenna) a fianco degli anglo-americani. In questo stesso settore operò anche nella Resistenza Angelo Pescarini. Giovanni Prodi si sottrasse all'arruolamento dell'esercito di Salò dandosi alla macchia; Enrico Magenes aderì alle formazioni partigiane, fu arrestato e deportato. Ugo Morin, Eugenio Curiel, Giuseppe Zwirner, Gabriele Darbo furono impegnati nella Resistenza nell'Università di Padova, dove Concetto Marchesi, rettore nel 1943, aveva assunto forti posizioni antifasciste. Ludovico Geymonat fu attivo nella Resistenza in Piemonte.

Dopo la liberazione il ritorno dei matematici ebrei dall'esilio forzato (B. Segre e A. Terracini), il reintegro di Enriques e Castelnuovo, che fu anche nominato Senatore a vita, la parziale e transitoria epurazione, che coinvolse pochissimi dei tanti compromessi con il regime, non riuscirono a segnare una vera discontinuità con il periodo precedente. Dopo qualche anno nell'ambiente matematico nulla sembrava cambiato rispetto alla fine degli anni trenta. Bisognò attendere una decina di anni, e la promozione accademica di parte della nuova generazione, per un primo significativo rinnovamento nella comunità matematica.


         successivo             |           precedente       |          indice       |