LUCA PACIOLI E LA” DIVINA PROPORZIONE”

 

Fra’ Luca Pacioli da Borgo San Sepolcro,studioso rinascimentale di matematica, ha saputo portare alla disciplina,soprattutto in campo applicativo,alcuni contributi originali. Ottimo insegnante,uomo sensibile alle suggestioni della società del proprio tempo,fedele amico ed estimatore di Leonardo,fu prolifico scrittore di trattati scientifici.I suoi scritti sono in lingua italiana,poiché ambiva ad avere molti lettori:non solo pochi studiosi teorici, ma anche tanti cui conoscenze matematiche avrebbero consentito di risolvere problemi di natura pratica.

Il De Divina Proporzione,completato nel 1498 ed uscito in edizione a stampa nel 1509,occupa un posto di grande rilievo fra i lavori del Pacioli. Contiene la trattazione di diversi argomenti  tra cui,primo,quello della divisione di un segmento in media ed estrema ragione.Pacioli riconosce al rapporto “aureo”,tra le molte caratteristiche(effecti), alcune peculiarità che,interpretate in un’ottica religiosa, gli suggeriscono il termine “divina proporzione”. Si tratta di una proporzione in cui entrano in gioco tre soli elementi:coesistono dunque in essa l’unità e la trinità,così come “uno e trino” è Dio; i rapporti che vi compaiono sono irrazionali e dunque non è possibile esprimerli con un numero ben definito(sesto effetto):tale è la divinità, che non può essere circoscritta.

Inoltre l’uguaglianza di tali  rapporti riconduce all’immutabilità di Dio. La notevole proprietà che consiste nella possibilità di ripetere indefinitamente la sezione(quarto effetto) ,induce il Pacioli ad osservare un ulteriore legame con la divinità:anch'essa non ha mai fine.