Col metro tra le stelle


Questioni matematiche sul moto dei pianeti

Giorgio Ottaviani






















Distanze approssimate tra gli oggetti celesti

Per comprendere meglio le distanze precedenti è utile pensare ad un modello in scala.

Da: Il bolide



Cielo, e non altro: il cupo cielo, pieno
di grandi stelle; il cielo, in cui sommerso
mi parve quanto mi parea terreno.

E la Terra sentii nell’Universo.
Sentii, fremendo, ch’è del cielo anch’ella.
E mi vidi quaggiù piccolo e sperso

errare, tra le stelle, in una stella.


GIOVANNI PASCOLI

La comprensione razionale moderna dell'universo ha portato a delle riflessioni significative
Giotto, soffitto della Cappella degli Scrovegni
Giotto, stella cometa alla Cappella degli Scrovegni.
Michelangelo Conversione di San Paolo.
Van Gogh Caffè di notte, esterno.

Avviciniamoci al metodo scientifico "dal basso". L'uomo è andato davvero sulla Luna? La Terra è piatta?

Nella comprensione razionale dei fenomeni direttamente osservabili è fondamentale il punto di vista storico, cioè comprendere le difficoltà che le generazioni e le civiltà precedenti alla nostra hanno incontrato nella descrizione e nella spiegazione di questi fenomeni.

Fenomeni osservabili direttamente:

Fenomeni che richiedono spostamenti oppure confronti tra misure effettuate in punti diversi

Fenomeni visibili durante le eclissi


Fenomeni che richiedono osservazioni in lunghi periodi di tempo



Il problema della parallasse

Per misurare in modo indiretto la distanza di un oggetto, una delle tecniche più ingegnose è di misurare gli angoli con cui si vede l'oggetto da due punti diversi. Questa tecnica funziona solo se l'oggetto non è troppo lontano, altrimenti gli angoli sono quasi uguali e indistinguibili nelle misurazioni. Questa misura si chiama misura di parallasse, perché nel caso di oggetti lontani i segmenti che si misurano sono paralleli. I tentativi classici di misurare parallasse delle stelle dettero sempre una parallasse nulla. Perfino ai primi dell'800 Piazzi non trovò nessuna parallasse apprezzabile.

La parallasse della Luna è facilmente misurabile, da punti sufficientemente lontani sulla Terra. Aristarco aveva tentato una misurazione della distanza Terra-Luna misurando l'angolo Sole-Terra-Luna al primo quarto.



Il sistema Sole-Luna-Terra ha quindi una descrizione ragionevolmente semplice. Ci sono 2 moti di rivoluzione e di rotazione. Spiegano i primi fenomeni osservati. La Terra è sferica (la sua ombra sulla Luna è sferica).
La Terra è una sfera che gira attorno al Sole
Invece per la descrizione del moto dei pianeti, il sistema di calcolo antico era basato sulla interessante descrizione degli epicicli, dovuta a Tolomeo ed esposta nell'Almagesto. I moti venivano rappresentati come composizione di moti circolari, che erano facilmente calcolabili mediante la riga e il compasso. La Terra è immobile al centro dell'Universo. Aristarco aveva proposto nel 300 a.C. un sistema eliocentrico, abbandonato perché le orbite circolari prevedevano dati in disaccordo con l'esperienza.
esempio di epiciclo
gli epicicli possono spostare il centro dell'orbita (equante)
gli epicicli descrivono il moto ma non le distanze relative
moto descritto da epicicli .
Animazione con gli epicicli.


Copernico introduce nuovamente il sistema eliocentrico. Ma per calcolare le orbite ha bisogno ancora degli epicicli.
Epicicli secondo Tolomeo
Epicicli secondo Copernico
Confronto tra i dati di Copernico e i dati moderni.

Keplero introduce le ellissi al posto della composizione di moti circolari, ed elimina gli epicicli. Ogni ellisse ha due fuochi. Le orbite dei pianeti diventano ellissi dove il Sole occupa uno dei due fuochi.
I tre tipi di coniche
manoscritto arabo delle Coniche di Apollonio (l'originale greco è andato parzialmente perduto)
Keplero
Keplero con riga e compasso

LE TRE LEGGI DI KEPLERO


Il sistema copernicano e le leggi di Keplero permettono di spiegare il moto retrogrado! Vedi animazione.

L'eccentricità misura lo schiacciamento di un' ellisse. È data dal rapporto tra la distanza tra i fuochi e l'asse maggiore. Vale zero se e solo se la conica è una circonferenza.

Eccentricità delle orbite

Mercurio 0,206
Venere 0,007
Terra 0,017
Marte 0,093
Giove 0,048
Saturno 0,056
Urano 0,047
Nettuno 0,009
Plutone 0,250
Cometa di Halley 0,967


Galileo
Il canocchiale di Galileo
Pagina autografa di Galileo sulla scoperta dei satelliti di Giove.
Movimenti dei satelliti di Giove


La legge di Newton della gravitazione universale permette di dedurre le tre leggi di Keplero come conseguenze.
Pagina autografa di Newton dove si ricava geometricamente la legge delle aree.
La forza di attrazione è la stessa per la mela che casca dall'albero, per l'attrazione Terra-Luna, per i movimenti reciproci tra galassie! La terza legge di Keplero permette di calcolare le distanze di tuti i pianeti!
Nettuno viene scoperto nel 1846 dal matematico Le Verrier, grazie ad anni di calcoli sulle perturbazioni osservate nel moto di Urano.

Il quadro perfetto della cosmologia newtoniana viene messo in crisi dai lavori di Poincarè, il quale mostra che il sistema costituito da tre corpi sottoposti alla forza di gravitazione non è completamente integrabile. Questo significa che , anche se il sistema è sottoposto ad equazioni deterministiche, è impossibile prevedere il comportamento del sistema per periodi lunghi, perchè la dipendenza del sistema dalle condizioni iniziali prevede la conoscenza di queste condizioni con una approssimazione che supera la precisione delle misure eseguibili. Questi studi hanno dato inizio a una serie di studi ancora attuali sui sitemi caotici, dove è necessario pensare in termini probabilistici.

Un altro "neo" della era costituito dalla precessione del perielio di Mercurio (da non confondersi con la precessione degli equinozi). L'asse maggiore dell'orbita ellittica di Mercurio si sposta di angoli non previsti dalle equazioni di Newton. La spiegazione di questo fenomeno avviene con la relatività di Einstein, che mostra come questo spostamento sia esattamente prevedibile lavorando nello spazio-tempo a quattro dimensioni. Le equazioni di Einstein si riducono a quelle di Newton per piccole scale e quando le velocità degli oggetti coinvolti sono piccole rispetto alla velocità della luce. Il contributo di Einstein diventa fondamentale per la comprensione dell'universo su larga scala, al di fuori del sistema solare.
Einstein in bicicletta

Bibliografia per approfondimenti